Articolo originale di Nancy Mellon – “How Do Stories Nourish Children’s Organs as They Grow?”
Traduzione di Silvia Noemi Randaccio
Come le storie nutrono gli organi dei bambini mentre crescono?
Come le storie nutrono gli organi dei bambini mentre crescono? Come il colore e i toni musicali, le immagini fantasiose risuonano con organi specifici? Possiamo guardare con meraviglia e fascino agli archetipi fondamentali dei nostri organi per trovare personaggi e strutture che li esprimano.
Nel libro di Tobia dell’Apocrifo dell’Antico Testamento, un angelo dirige Tobia verso un misterioso grande pesce impaurito, dicendo: “Cattura il pesce per le branchie. Aprilo e tira fuori la bile, il fegato e il cuore perché sono ottimi rimedi.” Questo racconto indica i poteri santi e curativi immagazzinati in ciascuno di questi organi.
La bile
La bile porta chiarezza nei pensieri decisionali ed è legata alla volontà ardente. Certo, può essere scoraggiante avere a che fare con la bile, poiché ci spinge ardentemente verso i nostri punti ciechi, ma in tal modo ci spinge verso una nuova visione. In I dodici cacciatori della collezione dei Fratelli Grimm (Leggi qui), una principessa audace e le sue undici compagne, travestite da cacciatori, tentano di svegliare un principe che non riconosce la sua vera sposa. Lo sfidano ripetutamente, eppure la sua visione rimane offuscata fino a quando non si fida dell’intuizione del suo fedele consigliere, il leone.
Allo stesso modo, l’angelo che guida Tobia si dedica con sorprendente dedizione alla sua carica. Conduce Tobia esattamente dove deve andare. Sotto la sua guida rigorosa, Tobia è in grado di liberare il suo amore da un terribile incantesimo e, quando torna a casa, ridona la vista a suo padre. Con perseveranza e leale impegno, l’angelo di Tobia non chiede ricompensa al di là del successo della sua missione. Sa quale strada prendere e come potenziare le proprietà curative dei pesci che hanno catturato. I suoi occhi spirituali sono aperti, come quelli di San Giorgio mentre si avvicina e lotta con il drago.
La sfacciataggine della principessa ne I dodici cacciatori dei Fratelli Grimm (Leggi qui) la conduce al matrimonio fedele. Quando il succo della bile del pesce ripristina la vista del padre di Tobia, vede davanti a sé i suoi veri amanti. In Il ginepro dei Fratelli Grimm (Leggi qui) la bile divina redime gloriosamente l’oscurità terrificante che circonda la matrigna. Tali immagini stimolano il funzionamento della nostra bile spiritualmente in evoluzione.
Il fegato
Come fa il fegato a trovare nutrimento nelle storie che raccontiamo?
Un fegato disfunzionale genera ostilità e manipolazione. La strega di Jorinda e Joringhello dei Fratelli Grimm (Leggi qui) esemplifica una brutta disfunzione epatica. Cerco di immaginare questa povera, amara strega prima che trasformasse giovani fanciulle in uccelli, come Miss Havisham nel libro Grandi speranze di Charles Dickens (Vedi qui). Comunicare con lei significa essere in contatto con una lunga storia di soppressione e abuso infantile. Così, il fiore rosso portato da Joringhello nei suoi sogni rappresenta un nuovo sangue sano che entra nel regno tossico della strega. Il suo operare devoto libera la sua amata Jorinda dall’incantesimo della strega, e tutti gli altri prigionieri della strega insieme a lei.
Il fegato sano sente l’eccitazione e il piacere di essere vivi. Vive appieno l’esperienza, l’avventura e la gioia dei sensi, ma è anche molto sensibile ai bisogni emotivi e ai desideri degli altri. Nel racconto dei Fratelli Grimm Fratellino e Sorellina (leggi Fratellino e Sorellina →) i bambini si sostengono affettuosamente a vicenda, con entusiasmo e angoscia. Quando il fratellino viene trasformato in un cerbiatto, sua sorella fa una casa per loro nel bosco. Corre a caccia, come un bambino desideroso di avventura, e ogni sera lo accoglie nel loro nido sicuro per essere guarito. Quando la sorellina sposa un re, insiste che il cerbiatto la accompagni a palazzo, ma presto è sotto attacco. Quando la strega malvagia viene giudicata e poi bruciata, il fratello e la sorella devoti vengono restituiti alla loro vita umana.
I due fratelli, il racconto più lungo della collezione di fiabe dei Fratelli Grimm (Leggi qui), ritrae ugualmente una profonda amicizia tra fratelli. Nella fiaba, i gemelli all’inizio della loro vita mangiano il cuore e il fegato di un misterioso uccello dorato. Da quel momento in poi, attraverso le loro numerose avventure, sono profondamente connessi. Come il fiore rosso di Joringhello, gli animali che li accompagnano nei loro viaggi ridonano vita. Li liberano dalle emozioni distruttive e dalla morte, proprio come la disintossicazione del fegato può ripristinare un senso di amore sano e gioioso.
Il fegato incarna lo spirito di avventura in stretta connessione con gli altri.
Il cuore
Le storie in cui le forze del cuore dominano, ispirano apertura e fiducia. Le fiabe dei Rosacroce ritraggono molti personaggi, semplici e innocenti, che amano tutti e tutto e alla fine di queste storie governano saggiamente e bene. I loro fratelli maggiori e sorelle ignorano e abusano con forze di cuore raggrinzite quello che questi personaggi principali caldamente abbracciano.
La Regina delle api dei Fratelli Grimm (Leggi qui) è una storia di iniziazione in cui un sempliciotto amorevole disincanta un intero regno. Con la sua coraggiosa dolcezza, diventa Re e trasforma i suoi fratelli indisciplinati in sudditi leali. Il suo cammino verso il potere è guidato dalla compassione. I due fratelli maggiori vogliono distruggere un formicaio e il Grullo dice: “Lascia in pace le creature; non ti permetterò di disturbarle.” Con buona volontà egli li dissuade anche dall’uccidere anatre per la loro cena. I due fratelli maggiori vogliono soffocare le api per portar via il loro miele, e il Grullo li ferma di nuovo dicendo: “Lascia le creature in pace; non ti permetterò di bruciarle.”
Il castello di pietra a cui i tre fratelli finalmente giungono è un’immagine del cuore di pietra. L’unica vita in questo posto è un uomo canuto e avvizzito, che sta sorvegliando un libro che contiene i segreti per ripristinare il regno. Dove i suoi fratelli non riescono a svolgere i compiti e si trasformano in statue di pietra, il Grullo riesce. Le creature della terra, dell’acqua e dell’aria, lo aiutano a fare ciò che deve essere fatto in cambio della protezione amorevole che ha dato loro. Quando la storia finisce, il Grullo e la più giovane delle principesse regnano con dolce amore per sempre.
Per secoli questa breve storia ha suscitato l’evoluzione delle forze del cuore. Il suo linguaggio d’immagine ci incoraggia a prestare attenzione al battito calmo e generoso del nostro cuore.
Le fiabe che producono salute
In Guttaperca, uno dei racconti meno noti di George MacDonald, Willie, l’eroe, ha tutte le caratteristiche di un figlio del cuore. Lento ad imparare in un primo momento, l’amore lo guida verso sua scolarizzazione. Impara a lavorare a maglia per sua madre; visita il calzolaio della città per imparare a fare scarpe per la bambola di sua sorella; impara a leggere per un amico. Mentre cresce, costruisce e studia medicina per sfruttare le acque curative di un’antica abbazia per il suo villaggio.
Le storie che parlano attraverso tali immagini possono risvegliare le qualità che producono salute nei nostri organi, e possono condurci verso una maggiore consapevolezza e saggezza.
Teniamo a mente che le storie hanno molti livelli di significato e molte possibili interpretazioni. Si possono considerare altre connessioni di fiaba e organo. Per esempio, i medici antroposofici parlano dei seguenti racconti dei Fratelli Grimm in relazione agli organi:
Il principe senza paura (Leggi qui) – cuore
Fratellino e sorellina (Leggi qui)- fegato
Jorinda e Joringhello (Leggi qui) – polmoni
Il principe ranocchio (Leggi qui) – reni
Vi invito a contemplare e meditare circa le immagini presenti in queste storie.
Note sull’autrice: Nancy Mellon offre corsi e workshop su molti aspetti della narrazione. È autrice di Healing Storytelling e Storytelling with Children.