Il giorno del compleanno di un bambino è tradizione, nelle scuole Waldorf, raccontare la storia di come sia arrivato sulla terra e dare un senso sacro alla sua nascita.
Per una bambina
C’era una volta una bambina che viveva su in alto nel cielo, in un castello di bianche nuvole, soffici e paffute. Lì viveva con il suo Angelo custode e gli altri bambini. Poteva rotolarsi, poteva ballare, poteva saltare prima su un piede e poi sull’altro senza mai cadere.
Il castello viaggiava nel cielo guidato dai venti e sorvolava il mondo degli uomini: la Terra. Tutte le mattine, appena il primo raggio di sole entrava attraverso le morbide tende, la bambina si alzava con un balzo e correva verso la torre più alta del castello per ammirare dalle piccole finestrelle la Terra, laggiù. Guardava le alte montagne innevate, gli immensi mari blu, le vaste campagne dorate. Ammirava gli arcobaleni e i loro mille colori. E gli animali: giraffe, farfalle, formiche e orsi polari.
Da lassù riusciva a vedere anche gli altri bambini che tempo fa avevano lasciato il castello di nuvole per andare a vivere sulla Terra, e che ora scavavano buche nel terreno, facevano capriole, si tuffavano sotto le onde lasciandosi trasportare dalla schiuma.
La bambina era felice nel cielo insieme agli altri bambini, ma una mattina, mentre osservava la Terra attraverso le finestrelle della torre, vide una mamma con lunghi capelli marroni (modificare in base alle caratteristiche fisiche del genitore) che sorrideva a un papà. Sentì il cuore battere forte e desiderò stare tra le loro braccia. Così chiamò il suo Angelo custode e chiese: “Posso andare da loro?”
“Sì,” disse il suo Angelo custode. “Sì puoi, ma sarà una lunga passeggiata. Prendi la mia mano e andiamo!”
Prima, la bambina e il suo Angelo visitarono la casa del Sole. Il Sole le diede in dono il coraggio, che conservò al sicuro, nel suo cuoricino. Proseguendo il cammino incontrarono la casa della Luna. La Luna diede alla bambina il dono della saggezza e la mise sotto i suoi piedini. Alla bambina sembrava di indossare delle pantofole di morbida nuvola. Lungo il cammino visitarono tante stelle e pianeti, e ciascuno volle regalarle qualcosa.
Il viaggio fu lungo, ma alla fine arrivarono al Ponte Arcobaleno che avrebbe portato la bambina sulla Terra dalla sua nuova mamma e dal suo nuovo papà.
“Ricorda, io sarò sempre con te durante il tuo viaggio sulla Terra” disse l’Angelo custode prima che la bambina scivolasse sul Ponte Arcobaleno, giù, fino alla Terra.
Quella bambina nacque sulla Terra in un:
- caldo giorno di primavera
- tiepido giorno d’estate
- fresco giorno d’autunno
- tiepido giorno d’inverno
…e i suoi genitori le donarono un nome speciale: NOME DELLA BAMBINO O DEL BAMBINO.
Così, cari bambini, NOME DELLA BAMBINA O DEL BAMBINO è venuta per unirsi a noi, qui su questa Terra, e siamo tanto felici che sia qui.
Per un bambino
C’era una volta un bambino che viveva su in alto nel cielo, in un castello di bianche nuvole, soffici e paffute. Lì viveva con il suo Angelo custode e gli altri bambini. Poteva rotolarsi, poteva ballare, poteva saltare prima su un piede e poi sull’altro senza mai cadere.
Il castello viaggiava nel cielo guidato dai venti e sorvolava il mondo degli uomini: la Terra. Tutte le mattine, appena il primo raggio di sole entrava attraverso le morbide tende, il bambino si alzava con un balzo e correva verso la torre più alta del castello per ammirare dalle piccole finestrelle la Terra, laggiù. Guardava le alte montagne innevate, gli immensi mari blu, le vaste campagne dorate. Ammirava gli arcobaleni e i loro mille colori. E gli animali: giraffe, farfalle, formiche e orsi polari.
Da lassù riusciva a vedere anche gli altri bambini che tempo fa avevano lasciato il castello di nuvole per andare a vivere sulla Terra, e che ora scavavano buche nel terreno, facevano capriole, si tuffavano sotto le onde lasciandosi trasportare dalla schiuma.
Il bambino era felice nel cielo insieme agli altri bambini, ma una mattina, mentre osservava la Terra attraverso le finestrelle della torre, vide una mamma con lunghi capelli marroni (modificare in base alle caratteristiche fisiche del genitore) che sorrideva a un papà. Sentì il cuore battere forte e desiderò stare tra le loro braccia. Così chiamò il suo Angelo custode e chiese: “Posso andare da loro?”
“Sì,” disse il suo Angelo custode. “Sì puoi, ma sarà una lunga passeggiata. Prendi la mia mano e andiamo!”
Prima, il bambino e il suo Angelo visitarono la casa del Sole. Il Sole gli diede in dono il coraggio, che conservò al sicuro, nel suo cuoricino. Proseguendo il cammino incontrarono la casa della Luna. La Luna diede al bambino il dono della saggezza e la mise sotto i suoi piedini. Al bambino sembrava di indossare delle pantofole di morbida nuvola. Lungo il cammino visitarono tante stelle e pianeti, e ciascuno volle regalargli qualcosa.
Il viaggio fu lungo, ma alla fine arrivarono al Ponte Arcobaleno che avrebbe portato il bambino sulla Terra dalla sua nuova mamma e dal suo nuovo papà.
“Ricorda, io sarò sempre con te durante il tuo viaggio sulla Terra” disse l’Angelo custode prima che il bambino scivolasse sul Ponte Arcobaleno, giù, fino alla Terra.
Quel bambino nacque sulla Terra in un:
- caldo giorno di primavera
- tiepido giorno d’estate
- fresco giorno d’autunno
- tiepido giorno d’inverno
…e i suoi genitori gli donarono un nome speciale: NOME DELLA BAMBINO O DEL BAMBINO.
Così, cari bambini, NOME DELLA BAMBINA O DEL BAMBINO è venuto per unirsi a noi qui su questa Terra e siamo tanto felici che sia qui.