Racconto di gennaio dei topini coda lunga

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Era un inverno freddo come pochi sul sentiero tra le roverelle. Gelidi venti di tramontana piegavano le alte cime degli alberi. La neve cadeva copiosa, coprendo ogni cosa. Solo il rosso delle bacche di rosa canina spiccava qua e là ai margini del sentiero.
Erano i giorni della merla e tutte le creature, saggiamente rintanate al calduccio delle loro casine, vivevano il lento trascorrere di quei giorni. C’era chi approfittava per riposare schiacciando lunghi pisolini, chi si dedicava ai lavori a maglia, chi leggeva, chi sfornava biscotti per l’ora del tè…insomma ogni topino, al calduccio della sua casina era felicemente impegnato in virtuose faccende.

Proprio in uno di quei freddi giorni, un topino e una topina coda lunga, notando che il tempo all’orizzonte prometteva schiarite, pensarono di approfittarne e raggiungere il vicino rovo di rosa canina, per raccogliere le sue bacche, che si sa, sono un toccasana per prevenire e curare i malanni di stagione.
Così indossate le loro sciarpe corsero fuori, scomparendo in quella coltre candida e bianca.

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Dopo poco aver cominciato la raccolta, gli parve di sentire un guaito. I due topini si guardarono un po’ preoccupati, ma ripresero velocemente la loro raccolta. Poi, nuovamente, un guaito, più simile ad un urlo sofferente li raggiunse.
Questa volta i topini si rivolsero uno sguardo allarmato e dopo essersi consultati decisero di avvicinarsi alla fonte di quel verso, così da scoprire di cosa si trattasse.
Con il loro cestino colmo di bacche risalirono il crinale della collina. Di nuovo udirono quel gemito sofferente, e questa volta sembrava essere spaventosamente vicino.

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Per prudenza si nascosero dietro una grande pietra. Poi lentamente, prestando molta attenzione, si affacciarono per scoprire chi probabilmente aveva bisogno di aiuto. E fu così che la videro lì, infreddolita e spaventata, seppur conservando la sua innata eleganza, una volpe.
Inizialmente i topini ne furono impauriti, si sa che volpi e topini non godono propriamente di ottima amicizia.
Stettero lì in silenzio a guardare la volpe per diverso tempo, fin quando un altro guaito uscì dalla bocca dell’animale.
Così, fatto un profondo respiro, decisero di uscire allo scoperto e affrontare la situazione.
Quando la volpe li vide, fu per lei un gran sollievo (e fonte di immenso stupore). Conosceva bene le qualità dei topini nello sciogliere nodi e sbrogliare matasse, così mantenendo il silenzio si accucciò.

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Ben presto i topini notarono che la coda era imbrigliata ad una fune a sua volta rimasta impigliata ad un ramo del rovo.
Prontamente i due topini sciolsero il nodo, liberando così la volpe. Nello stesso istante, il povero animale infreddolito starnutì sonoramente.
A quel punto, sotto lo sguardo incredulo del topino, la topina coda lunga le si avvicinò porgendole le bacche poco prima raccolte.
La volpe le accettò e fiduciosa le mangiò.

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Trascorsero alcuni minuti e la volpe, recuperate le forze, cominciò a parlare, raccontando la sua disavventura.
E parole di gratitudine e profonda riconoscenza proferì.
Poi, fatto un profondo inchino, corse via nel campo innevato.

Storia di un topino e una topina coda lunga e del loro inestimabile coraggio

Quell’atto di grande coraggio e amore incondizionato dei due topini coda lunga, sugellò un patto di fratellanza e reciproca solidarietà tra le due specie. Patto che ancora oggi, tra le roverelle, viene quotidianamente onorato.

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