Racconto di marzo dei topini coda lunga

Storia di un topino coda lunga e della sua eroica prodezza

Storia di un topino coda lunga e della sua eroica prodezza

La primavera era ormai alle porte.

Il sentiero delle roverelle si tingeva ogni giorno di più di un bel verde brillante accogliendo ai suoi margini, colonie di margherite, calendule, fiordalisi e malva. Operose le api volavano di fiore in fiore. Virtuose le farfalle danzavano allegri balletti.

Storia di un topino coda lunga e della sua eroica prodezza

Era una mattina di quasi primavera, dicevamo, e un topino coda lunga se ne stava serenamente seduto vicino la sua casina, sorseggiando del buon tè. Gli uccelli del cielo cantavano, ricamando traiettorie tra i rami.

Ascoltare il loro canto allegro e spensierato era una vera gioia, ma quella mattina, quell’armonia fu ben presto interrotta da un evento che il nostro piccolo amico, non avrebbe mai potuto immaginare di vivere.

Improvvisamente infatti, uno stridente squittìo di paura sovrastò il dolce canto degli uccelli. Tutti tacquero.

Il topino spaventato, istintivamente corse al riparo nella sua casina, ma non fece in tempo a chiudere la porta che il suo gran cuore gli indicò la via più giusta da percorrere.

Ancora molto agitato, non era certo di trovare il coraggio di affrontare la situazione, ma quando un nuovo straziante squittìo lo raggiunse, scelse di ascoltare il suo cuore e corse a scoprire ciò che stava accadendo là fuori.

Storia di un topino coda lunga e della sua eroica prodezza

Correndo correndo, lo squittìo fu sempre più vicino, finché giunto nei pressi della casina tra le roverelle, trovò ben nascosti dietro il muretto altri topini coda lunga, anche loro giunti fin lì allarmati.

Il nostro piccolo amico, facendo molta attenzione varcò il cancello della casina per capire meglio la situazione e arrivato al cuore del giardino, al riparo dietro un vaso di geranio, finalmente comprese:

un cucciolo di civetta, durante uno dei suoi primi voli in solitaria, senza la sua mamma, era caduto proprio accanto al grande cespuglio di gelsomino giapponese, dove un gatto sornione dormiva beato, riscaldato dai caldi raggi del sole.

Il cuore del topino cominciò a battere fortissimo. Alle sue spalle gli amici lo richiamavano, preoccupati.

All’ennesimo squittìo della civetta, il gatto si svegliò e dopo un grande sbadiglio e conseguente stiracchiamento si sedette e fu in quel momento che la vide.

Con passi lenti e felpati cominciò ad avvicinarsi alla piccola creatura in difficoltà che squittiva e squittiva, incapace di muoversi, immobilizzata dalla paura.

Il gatto si leccò i baffi.

Il topino con il cuore che batteva forte come un tamburo tentò di distrarre il gatto, attirando la sua attenzione.

E in questo tentativo si unirono anche i suoi amici.

Cominciarono a correre di qua e di là, lanciando ghiande dietro i cespugli, facendo pernacchie e capriole, ma il gatto comprese presto il loro tentativo di salvare la civetta e senza lasciarsi distogliere dal suo obiettivo, tornò sui suoi passi, certo che i topini non si sarebbero spinti oltre.

Ma così non fu, poiché il nostro piccolo eroe, spinto da una forza potentissima ed indescrivibile, raggiunse la civetta, e decise di farle da scudo.

Storia di un topino coda lunga e della sua eroica prodezza

Attimi di silenzio e gran paura regnarono.

Tutto il creato, col fiato sospeso, testimone di quel gesto così eroico.

E fu lì che successe il miracolo.

Il gatto fu talmente colpito da quel gesto magnanime, di coraggio e amore incondizionato che indietreggiò incredulo e profondamente scosso e pensieroso si allontanò.

Prontamente gli altri topini corsero in soccorso del loro “eroe”, poiché è così che tutt’ora viene ricordato, e aiutarono la civetta ad alzarsi in volo e mettersi in salvo, raggiungendo il suo nido tra i rami più alti del grande cipresso.

Storia di un topino coda lunga e della sua eroica prodezza

Da quel momento il gatto sornione della casina tra le roverelle, dimostrò un gran rispetto per la comunità dei topini coda lunga.

Il racconto dell’eroica prodezza del topino che salvò la piccola civetta, viene tramandato ancora oggi da topino a topino, così come da gattino a gattino e…da civetta in civetta!

A proposito di civetta…bè di lei abbiamo già parlato in altre storie. Proprio così! La civetta messa in salvo è la cara e fedele Brigida che dall’alto protegge e sorveglia la comunità dei topini coda lunga, conservando nel cuore il ricordo di quel gesto d’amore incondizionato che in quel giorno di primavera le salvò la vita.

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